UN AMORE LESBICO A SANREMO

L'ultima cantante della categoria Giovani ad esibirsi nella 2° serata del Festival di Sanremo 2008 è stata Valeria Vaglio.
Alle 00.30 ha portato sul palco dell'Ariston "Ore ed ore", una canzone d'amore a tematica lesbica.
Purtroppo Valeria non è riuscita a superare la selezione della Giuria per accedere alla finale di venerdì 29. Comunque, brava Valeria!

Guarda il video dell'esibizione su YouTube
ORE ED OREdi V. VaglioEd. Warner Chappell Music italiana – Milano

http://www.arcigay.it/un-amore-lesbico-sanremo

DIFENDIAMO LE NOSTRE VITE

Un gruppo di donne che si riconosce nei principi di laicità, autodeterminazione e difesa della libertà individuale, si è incontrato e ha scritto questo appello per la venuta del Cardinale Ruini a Verona la prossima settimana.

Ti chiedono di sottoscriverlo e di essere presente
Martedì 26 febbraio alle 19,30
A Verona - Piazzetta Scalette Rubiani (Via Mazzini - Lato Piazza Brà)
DIFENDIAMO LE NOSTRE VITE


Martedì 26 febbraio nella sala della Gran Guardia si svolgerà un convegno sulla figura di Gesù di Nazareth. Ospite d’onore il cardinale Camillo Ruini che terrà la lectio magistralis.
In apparenza un incontro teologico ma in una prestigiosa sala pubblica (concessa gratuitamente) e con un personaggio come Ruini. Niente di più facile che il tutto si trasformi in un evento politico, palcoscenico ideale per qualche nuova esternazione del cardinale.
Camillo Ruini è infatti uno dei più convinti sostenitori della necessità dell’ingerenza della chiesa nella vita politica e sociale italiana e non ha mai perso occasione per mettere in pratica tale teoria, dalle crociate contro i pacs e contro i diritti delle coppie omosessuali a quella contro il referendum sulla procreazione assistita, dal rifiuto del diritto ad una morte dignitosa alla rivendicazione dell’identità culturale cristiana da contrapporre all’invasione islamica, agli strumentali attacchi contro la 194.
Per ultima la campagna di Giuliano Ferr ara per la moratoria sull’aborto, che provocatoriamente equipara l’interruzione di gravidanza alla pena di morte e le donne ad assassine, ha trovato in Camillo Ruini un convinto sostenitore.
Per tutto questo non riteniamo di dover accettare in silenzio la presenza di Ruini nella nostra città.
Siamo stanche di questa chiesa crudele e intollerante che pretende di decidere al nostro posto nei momenti più delicati e intimi della nostra vita come scegliere se avere o non avere un figlio o affrontare la ricerca di una maternità quando questa è difficile e costringe a cure, tentativi e fallimenti. Una chiesa che disprezza le donne e sembra considerare il nostro corpo un semplice contenitore che deve preservare la Vita a qualunque costo, anche a scapito della nostra.
Pensiamo che le posizioni di Ruini e delle gerarchie ecclesiastiche alimentino un clima dove diventa possibile un episodio agghiacciante come quello di Napoli, utile per offrire all’opinione pubblica la nuova figura della madre assassina, della madre “feticida”.
E riteniamo inaccettabile che niente si dica invec e della vita reale delle donne, che non si parli della violenza contro le donne, della violenza dei nostri mariti, fidanzati, padri e fratelli dentro famiglie e rapporti “normali” che ci uccide più di qualunque malattia; che non si parli del peso e della fatica del lavoro che per le donne è sempre il più precario, il meno pagato, il meno gratificante anche quando siamo le più brave, le più intelligenti, le più studiose; che niente si dica della solitudine terrificante, dell’isolamento di tante donne nelle loro case a occuparsi senza alcun sostegno di bambini, mariti, anziani e malati, condannate a sostituire tutto quello che nella società non c’è più.
Questa è la vita delle donne, queste sono le nostre vite.
Noi vogliamo difendere le singole vite di tutte e tutti fatte di corpi, desideri e sogni, smarrimenti e fragilità e non l’astratta Vita su cui si vuole esercitare un potere e un controllo assoluti.
Non ci interessa la Famiglia ma le tante e diverse famiglie, i tanti e diversi modi che donne e uomini hanno di mettere insieme affetti e bisogni.
Questo vo gliamo ricordare a Ruini e ai suoi interessati sostenitori. Non potranno mai ridurre le tante cose che siamo e vogliamo essere alle loro astratte e violente ossessioni. Per questo vorremmo essere in tante martedì sera in piazza Bra all’esterno della Gran Guardia. Una presenza aperta al contributo di tutte e di tutti.


Adesioni:Le donne della Chimica, del Circolo Pink, del Metropolis,di Sinistra Critica, Miria Pericolosi, le donne e (gli uomini) di Arcigay Pianeta Urano e Arcilesbica Verona, Lia Arrigoni - La Sinistra L'Arcobaleno, Circolo Lesbico Drasticamente - Padova, Facciamo Breccia, Saverio Aversa resp. naz.Diritti e Culture delle Differenze PRC-SE-Sinistra Arcobaleno, TrsnsGenderPink - Verona, Coordinamento Transessuale Nazionale "Silvya Riveira", "Fuxia Block - Collettivo scienze politiche PD", Associazione Pro-To-Chefs-Ireland,

PER ADERIRE: francesca.bragaja@tin.it - l.arietti@tin.it

Roma: Preoccupazione per Omofobia in aumento

Ieri sera si è svolto un sit-in contro il preoccupante episodio di intolleranza.
La comunità GBLT Romana, si dice preoccupata ma non si farà intimidire.


Dopo l'incendio doloso appiccato al Coming Out, storico bar gay romano, notte tra domenica e lunedì scorsi, la comunità gay romana si è mobilitata per ribadire con forza il proprio impegno contro la discriminazione."L'attentato al Coming Out, cuore della Gay Street di via di San Giovanni in Laterano non è l'unico gesto di omofobia che si è verificato negli ultimi mesi nella zona e in città contro le persone lesbiche, gay e trans – afferma Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma – qualche giorno fa un ragazzo non è stato fatto salire su un taxi perché gay e numerosi testimoni ci hanno riferito che lo scorso anno, era stato trovato uno zaino con della benzina davanti al Coming Out a pochi giorni dall'inaugurazione della Gay Street. Sono segnali che non possono essere trascurati e che devono far riflettere la città e tutti i nostri amministratori. L'omofobia non è un'invenzione e colpisce, in modi diversi, tutti i giorni".

La comunità GLBT Romana ringrazia per la solidarietà espressa:
Francesco Rutelli – Vicepresidente del Consiglio e candidato a sindaco di Roma; Barbara Pollastrini - Ministro per i Diritti e le Pari Opportunità; Paolo Ferrero - Ministro della Solidarieta' Sociale; Nicola Zingaretti, eurodeputato candidato alla presidenza della Provincia di Roma; Fausto Bertinotti Presidente della Camera."Rivolgiamo un appello a tutti i candidati a sindaco perché si impegnino a garantire la sicurezza per tutte le cittadine e i cittadini, anche lesbiche, gay e trans - continua Marrazzo – E chiediamo loro di impegnarsi a sostenere in maniera concreta azioni di sensibilizzazione, per combattere l'omofobia, oltre ad attuare la pedonalizzazione dell'ultimo tratto di via di San Giovanni in Laterano, la Gay Street di Roma, completando così un progetto di aggregazione culturale e sociale e un importante veicolo di valori positivi come il dialogo e la visibilità. Siamo molto rammaricati che nessun esponente del centrodestra abbia manifestato vicinanza o solidarietà dopo quanto accaduto. Un segnale negativo che ci allontana dall'Europa dove tutte le forze politiche, indipendentemente dallo schieramento, sono d'accordo sul principio della non discriminazione".

Tantissime le adesioni da tutta Italia.

Pacs, Dico, Cus, Matrimonio - Dibattito a Verona

ARCIGAY PIANETA URANO VERONA
e ARCILESBICA "Juliette & Juliette" Verona


Organizzano

Le prospettive dei diritti in italia:tra modernità e controriforma.

Pacs, Dico, Cus, Matrimonio, Legge contro l’omofobia ed altro ancora.
C’è un futuro per i diritti civili nell’Italia delle nuove famiglie
sempre più numerose o ci sarà un ritorno al passato?

SERATA DIBATTITO

NE DISCUTIAMO CON
On.Titti De Simone - PRC (Sinistra Arcobaleno)
On.Franco Grillini - (Partito Socialista) e Presidente onorario Arcigay
Sen. Giampaolo Silvestri - Verdi (Sinistra Arcobaleno)
Alessandro Zan - Presidente LINFA (Lega Italiana Nuove Famiglie)
Modera la serata: Michele Breveglieri - Arcigay Verona


VENERDI' 29 FEBBRAIO 2008
SALA CIVICA S. GIACOMO
Circoscrizione 5 ( Di fronte al Policlinico di B.go Roma ) - VERONA

13/14 RAGIONI PER (E NON) VOTARE

13/14 RAGIONI PER (E NON) VOTARE
di Aurelio Mancuso (Presidente Nazionale Arcigay)

NON VOTARE


1 – Non votare perché questa classe dirigente del centro sinistra italiana deve andare tutta a casa.

2 –Non votare perché per colpa dell’inettitudine di questa classe politica torna a governare Berlusconi.

3 – Non votare perché nemmeno una delle promesse fatte prima, durante e dopo la campagna elettorale alla comunità lgbt è stata mantenuta

4 – Non votare perché siamo state e stati presi per il culo (quando ce vo’ ce vo’), con proposte come i Dico, con sceneggiate come il decreto sulla sicurezza dove si sono volute introdurre norme sbagliate sulle discriminazioni.

5 – Non votare perché tanto tornerà una destra ancora più forte per colpa del centro sinistra, che se possibile cercherà di peggiorare le condizioni di vita e restringere le libertà di tutte e di tutti noi.

6 – Non votare perché Rutelli ha voluto la Binetti, che dal niente è diventata una delle persone più potenti d’Italia, offendendoci tutti i giorni senza una degna reazione da parte di dirigenti del centro sinistra

7 – Non votare perché continuano ad ucciderci, violentare, discriminare, e il governo non ha fatto nulla, il Parlamento neppure, nell’indifferenza generale, a volte con l’appoggio culturale di alcune e di alcuni.

8 – Non votare in nome di Matteo, che si è gettato da un balcone pugnalandosi perché non sopportava più di essere molestato perché "accusato" d’essere gay. Questa cattiva politica non si è commossa, non ha mosso un dito: lo hanno ucciso due volte

9 – Non votare perché in nome delle donne violentate e uccise si è tentato di approvare norme razziste, mentre il 90% delle violenze si consumano in famiglia o negli ambienti conosciuti.

10 – Non votare perché le poche donne che saranno elette non conteranno niente, molte di loro saranno state designate dal capo maschio eterosessuale dominante, che al limite gli metterà a disposizion dicasteri senza portafogli e senso.

11 – Non votare perché mentre le famiglie non arrivano a fine mese, i giovani non guadagnano più di mille euro (quando sono fortunati), e si inventano campagne criminali ad hoc per rimettere in discussione l’ottima legge 194. Perché il baratro valoriale e di dignità di uno Stato in putrefazione, seppellitto da tonnellate d’immondizia accumulata dal sottobosco politico delinquenziale, si nasconde meglio tra i fumi dei turiboli della difesa della vita, o meglio dell’eternità di poteri avidi e responsabili dello sfacelo storico di un paese martoriato.

12 – Non votare perché per strada le facce sono scure, gli individui stanchi di treni che non partono e non arrivano mai, di servizi vergognosi, d’ospedali zeppi di primari che sanno cos’è una tessera di partito e il bisturi lo hanno intravisto nei telefilm.

13 – Non votare perché, non un giovane che verrà candidato o eletto avrà la possibilità di cacciare via una classe gerontocratica, bulimica, gelosa dei propri tanti poteri, sostenuti da un potere ancora più forte, nascosto, impalpabile, che corrompe da sempre la possibilità che lo Stato italiano sia finalmente una vera entità.

14 – Non votare perché di là da chi vince, il vero capo del governo sarà il cardinale Ruini, che non ha bisogno di campagne elettorali, perché ricatta quasi tutti i partiti, li addomestica, li blandisce, gli succhia miliardi d’euro per organizzare le sue truppe, che servono a mantenere un potere in profonda crisi, ma con le casse piene.

VOTARE

1 – Votare perché se no Berlusconi non solo vince ma ci travolge tutte e tutti, potendo così comandare davvero.

2 – Votare perché non tutto è perduto, da qualche parte si può ricostruire se non un centro sinistra almeno una sinistra nuova, ancora divisa ma nel futuro, forse, veramente unita

3 – Votare perché è possibile scegliere tra i programmi e i partiti. Perché in questa situazione di gran casino, almeno tutti dovranno dire davvero come la pensano

4 – Votare perché è possibile scegliere, speriamo, partiti che in modo chiaro diranno che vogliono il riconoscimento dei nostri diritti, che difendono la laicità, che vogliono contrastare il medioevo culturale e sociale in cui siamo sprofondate e spronfondati.

5 – Votare perché esiste e resiste ancora un’altra Italia, quella che non si piega, che non crede che queste elezioni potranno distruggere quel minimo d’agibilità sociale e politica che ancora rimane in piedi

6 – Votare perché ci sono ancora in giro politiche e politici onesti, che pensano al bene comune, che non condividono il dilagante conformismo e s’impegnano davvero.

7 – Votare perché dopo queste elezioni è possibile che la sinistra e il centro sinistra ripensino al loro ruolo nella società, comprendano che il passato non torna, ma anche l’illusione del modernismo asettico non porta da nessuna parte.

8 – Votare perché è un diritto dovere costituzionale, che va difeso con le unghie e con i denti, perché se si allarga l’area del non voto, sempre più i poteri forti faranno a meno di noi.

9 – Votare perché la povera gente, le persone pulite, le donne e gli uomini che la mattina si alzano, vanno a lavorare, con fatica, con dignità, tirando la cinghia, non si possono permettere il lusso che altri per loro decidano.

10 – Votare perché la democrazia, la partecipazione, l’azione, sono conquiste che ci hanno consegnato le nostre madri e i nostri padri partigiani, resistenti, che hanno davvero versato sangue e rinunciato a vite per conquistare la libertà.

11 – Votare perché l’Italia è uno dei più bei paesi del mondo, e nonostante gli squarci, le ferite profonde, le offese, al suo ambiente, al suo patrimonio culturale e storico, alle sue tante qualità, continua a vivere e abbiamo il dovere di coltivare una fiducia ragionata.

12 – Votare perché aiutare chi fa onestamente il suo lavoro, i tanti servitori dello Stato, della magistratura, del welfare, delle amministrazioni è un dovere d’ogni cittadina e d’ogni cittadino; scegliendo bene, anche tra queste orrende liste bloccate.

13 – Votare perché Fini, Berlusconi, Mastella, Binetti, andranno a votare, e non si può arrabbiarsi con una classe politica devastante come quella del centro sinistra e poi fare lo stesso errore: non essere capaci di scegliere.

Come vedete non è facile decidere…. Però bisogna parlarne con schiettezza e poi farsi un’opinione. Attendo le vostre.

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BASSO ACQUAR: LA MANIFESTAZIONE DEL 1° FEBBRAIO

Dopo il successo della manifestazione-blitz di Venerdì scorso, durante il quale ci siamo riappropriati simbolicamente dei nostri spazi storici, il Movimento GLBT Veronese e tutto il Comitato che ha promosso l'iniziativa di Venerdi 1° Febbraio 2008 in Basso Acquar risponde al sindaco Tosi che parla di Carnevalata.

COMUNICATO STAMPA
TOSI ASCOLTA SOLO ALCUNI CITTADINI

Tosi non faccia finta di non capire: la chiusura delle vie di Basso Acquar non è un’ordinanza antiprostituzione e lui lo sa. Non esiste prostituzione nella maggior parte delle vie in cui è scattata la sua ordinanza, ma solo transito e incontro di persone omosessuali. Di più, se il problema fosse la prostituzione, Tosi non avrebbe che da far
applicare l’ordinanza già valida su tutto il territorio cittadino fin dallo scorso luglio: il Sindaco sta forse dicendo che quell’ordinanza è già diventata pura aria fritta? Nella foga ipertrofica delle ordinanze repressive, Tosi non si è nemmeno reso conto che la chiusura serale di certe vie andava a danneggiare alcuni esercizi pubblici, tanto da tornare parzialmente sui suoi passi: quali cittadini ha ascoltato quindi esattamente?

Il problema è che il Sindaco ha l’udito selettivo, guarda caso colpisce duro solo alcune categorie di cittadini cercando il consenso facile degli altri: non esiste una
politica di Tosi per la convivenza civile e il contemperamento dei diritti, ma solo persecuzione ideologica di alcuni cittadini a vantaggio di altri. Ma dato che il Sindaco dichiara di rispondere solo alle richieste dei cittadini, abbiamo anche noi una richiesta: uno spazio dignitoso di aggregazione e di cultura per la comunità gay , lesbica, bisessuale e trans di Verona. E ribadiamo la richiesta che questi cartelli discriminatori vengano rimossi e che al loro posto vengano posizionate comode panchine nel rispetto del "clima salottiero" che questo luogo ha da sempre goduto. Il Sindaco ha una risposta altrettanto concreta e solerte da dare a quest’altra parte di suoi cittadini?

In quanto alla cosiddetta carnevalata, rileviamo che molti veronesi preferiscono ancora, e per fortuna, l’ironia pacifica, colorata e festosa delle manifestazioni gay all’uniforme, lugubre e aggressiva marcia nera di teste rasate, manganelli retrattili e stemmi virili: sappiamo già, invece e purtroppo, in quali manifestazioni si sente più a suo agio il Sindaco.

Arcigay Verona, Arcilesbica Verona, Circolo Pink Verona, Sinistra
Critica
, csoa La Chimica, Giovani Comuniste/i Verona,
FGCI-Verona.

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Domenica 3 Febbraio 2008

«Io rispondo alle richieste dei cittadini»

«Hanno scelto il giorno giusto per fare una carnevalata». Commenta così il sindaco Tosi la manifestazione in via Dominutti a salvaguardia di uno «storico luogo di ritrovo di gay». Dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza, il «giro» di
incontri clandestini tra omosessuali si è spostato in alcune zone della Zai, come confermano i diretti interessati e i responsabili della polizia che presidiavano la manifestazione. Il rischio, secondo alcuni, è che se il
sindaco vorrà continuare a «perseguire i ritrovi gay», si finirà per creare il coprifuoco in tutta la città. Tosi replica: «Non mi interessano affatto le abitudini sessuali dei cittadini, lo spirito del provvedimento è lo stesso di quello attuato a San Bernardino per ogni tipo di prostituzione. Non è certo omofobo, ma una risposta agli abitanti che si lamentano perché non vogliono vedere certi spettacoli per strada». E dice: «Coprifuoco? Mano a mano che ci segnaleranno disagi ci attiveremo con gli strumenti a disposizione. Non è colpa mia se il legislatore dorme. Fino a quando a Roma non daranno norme, io sarò costretto a firmare ordinanze di questo tipo».G.C.


Domenica 3 Febbraio 2008 L'ARENA

ORDINANZE
Nella strada ribattezzata via dell’Amore i gay sfidano i divieti anti-prostituzione «Ora siamo entrati nel mirino dei vigili»
Breviglieri (Arcigay): «Brutto clima, costretti a difendere luoghi nati per emarginarci»

È nata la via dell’Amore. È stata inaugurata l’altra notte dal «sindaco» dell’«altra Verona», Laurella (Ludovico) Arietti, il primo trans di Verona candidato alla carica di primo cittadino. Non ha vinto le elezioni, ma per una notte ha indossato la fascia e tagliato il nastro come un vero sindaco per protestare contro «le azioni e il clima omofobo in cui sta sprofondando la città».

Oggetto della manifestazione era infatti la chiusura notturna al traffico di via Dominutti, strada di Basso Acquar conosciuta come luogo storico d’incontro di omosessuali, imposta dall’ultima ordinanza del sindaco Flavio Tosi. I
militanti di Circolo Pink, Arcigay, Arcilesbiche, Sinistra Critica, Centro sociale La Chimica, Giovani Comunisti, Fgci si sono quindi ritrovati, improvvisando una festa di strada con musica e balli, per manifestare il loro dissenso a una ordinanza giudicata «omofoba». Zeno Menegazzi di Arcigay spiega: «Ci vediamo privati di nostri spazi storici di ritrovo con ordinanze pretestuose». E aggiunge: «È vero che da qualche anno si è sviluppato anche un fenomeno marginale di prostituzione, ma qui molti si ritrovano solo per conoscersi. E poi qui non vive nessuno, non capisco che fastidio possa dare». Anche per Michele Breviglieri (Arcigay) l’ordinanza limita a libertà dei cittadini. Dice: «Se in città ci fosse un diverso atteggiamento culturale nei confronti degli omosessuali, forse questo spazio non avrebbe nemmeno lo scopo di esistere». E prosegue: «Ma il clima è cambiato, sono aumentati i controlli di documenti nelle zone
di ritrovo gay e alcuni locali frequentati da omosessuali sono entrati nel mirino dei vigili, tanto che oggi ci troviamo costretti a difendere persino luoghi nati per emarginare i cosiddetti diversi».

I cartelloni appesi dai manifestanti sono provocatori e goliardici nei confronti dei vigili urbani, per esempio con la scritta «Gegen Altamura supereroi contro la municipale», oppure contro la polizia di Stato come «Vi Digos che tra di noi dieci di voi». A dare forza alla protesta anche gli irriducibili della Chimica e il consigliere comunale del Pdci Graziano Perini, che spiega: «Questa ordinanza rientra nella violazione dei diritti personali e non rappresenta una risposta alla sicurezza. Per risolvere il problema della prostituzione bisogna andare alla radice del problema evitando sfruttamento e schiavitù dei corpi, non limitando le libertà individuali».G.C.